È ormai chiaro che non possiamo continuare cosí. Produciamo 300 milioni di tonnellate di plastica ogni anno. Per intenderci, se dovessimo prendere tutti gli abitanti della terra e metterli su una bilancia, il peso sarebbe più o meno lo stesso. Oppure pensiamo all'isola di rifiuti plastici di tre volte la dimensione della superficie della Francia tutt'oggi presente nell'Oceano Pacifico.
Ma non abbattiamoci. Istituzioni, governi e organizzazioni internazionali stanno attuando manovre volte a migliorare la situazione e promuovere un pianeta che sia in grado di ospitarci per qualche anno di più. Tra le iniziative c'è la direttiva Europea SUP (Single-Use Plastic), un'agenda per l'abolizione degli oggetti di plastica monouso entro il 2030. Sicuramente confortante, ma pensare che sia una risoluzione immediata è ingenuo e soprattutto simbolo di un'accidia da cui siamo tutti affetti da ormai troppo tempo. Le nuove iniziative ambientali da parte dei grandi players sono piú di tutto una conferma. Un campanello d'allarme che è sempre esistito ma che oggi suona piú forte e si propaga anche negli uditi dei piú scettici.
Questo richiamo è un invito esplicito a cittadini, consumatori, lavoratori e aziende di cambiare alcuni comodi, inconsapevoli automatismi frutto di un'educazione ambientale per lo piú errata e viziosa. Iniziative socio-politiche come la direttiva SUP determinano le nuove regole di gioco per i cittadini della Terra: gli unici che possono davvero garantire una casa abitabile per le generazioni future. Crescono quindi le proposte dei terrestri che da anni aspettano di avere le condizioni politiche per finalmente iniziare a giocare.
Nasce cosí Spreeng, la startup innovativa che ha scelto i bicchieri usa e getta come primo bersaglio. Spreeng, azienda italiana nata all'inizio del 2021, pone il riutilizzo davanti al riciclo, enfatizzando il ruolo fondamentale che questa pratica ha in un mondo dove la sostenibilità non è più una scelta ma una realtà. I bicchieri riutilizzabili Spreeng sono pensati per il mondo moderno: con un design accattivante sono facilmente riponibili in tasca o in borsa perchè collassabili a 2cm, sono termo resistenti, lavabili in lavastoviglie e interamente made in Italy. Nel mondo Spreeng (unione delle parole inglesi spring - primavera e green - verde) non esiste il rifiuto generato dai bicchieri usa e getta, attualmente tra i più dannosi per l'ambiente. Infatti, ognuno ha il proprio bicchiere riutilizzabile all'infinito. Durante concerti o eventi, a scuola, in campeggio, a grigliate e pic-nic o ancora sul posto di lavoro, il consumo di bicchieri monouso può essere abbattuto del tutto attraverso il riutilizzo.
In una transizione accelerata dal contesto politico-istituzionale odierno non è poi cosí impensabile immaginarsi uno scenario come quello ambito dalla startup italiana. Chissà quanto passerà prima che i bicchieri Spreeng siano di fianco alle Airpods, alle Iqos e i portafogli posti sugli svuota tasche dei terrestri. Speriamo poco. I bicchieri riutilizzabili faranno parte della quotidianità delle persone, posizionandosi come un accessorio del mondo sostenibile? Si tratta solo di iniziare a giocare, non tanto una semplice partita quanto una vera e propria finale.