Nelle aziende italiane un dipendente utilizza in media 3 bicchieri monouso al giorno. Ciò significa che approssimativamente, ma neanche troppo, in un'azienda di 100 dipendenti 300 bicchieri usa e getta vengono buttati giornalmente. 66.000 in un anno. Se consideriamo invece tutti i dipendenti italiani i quali, secondo i dati Istat, ammontano a 14.9 milioni, i numeri aumentano. Si parla infatti di 44.7 milioni di bicchieri usa e getta al giorno. Si, al giorno. Siamo capaci di desalinizzare l'acqua dei mari per renderla potabile, di far fare un giro nello spazio ad una utilitaria e di consegnare medicinali tramite droni volanti, ma non riusciamo a rendere sostenibili i piccoli gesti che accompagnano le nostre attività lavorative. Grandi imprese che vengono realizzate con il supporto del caffè che comodamente andiamo a prendere alla macchinetta. Beviamo, gettiamo, creiamo. Beviamo, gettiamo, creiamo.
Ciononostante, per quanto spaventosi questi dati possano risultare, essi non sono cosí incomprensibili. L'ingegnere aerospaziale, il dipendente pubblico, lo stagista e i suoi colleghi non hanno né il tempo né il potere di implementare oggetti più sostenibili su scala aziendale. È compito di direttori d'azienda, di figure professionali di riferimento come i CSR (Corporate Social Responsibility) ed i ESG (Environmental, Social, and Governance) managers, ma anche delle istituzioni, agevolare l'adottamento di alternative sostenibili nella quotidianità dei posti di lavoro. Un primo passo potrebbe essere quello di sostituire i bicchieri di plastica monouso con bicchieri riciclabili. Ma il riciclaggio é solo una toppa temporanea. Riciclare consuma costi ed energia. La vera soluzione effettiva è il riutilizzo ovunque esso si possa implementare. I bicchieri sono un perfetto esempio e Spreeng è nata proprio per questo.
Dando la possibilità a grandi e piccole aziende di personalizzare i propri bicchieri riutilizzabili, la startup italiana mira ad offrire un accessorio sostenibile che possa permettere di abbattere totalmente lo spreco di plastica negli uffici. Sono già piú di 20 le compagnie che hanno sposato l'iniziativa fornendo i bicchieri Spreeng come gadget per i propri dipendenti e clienti. Tra queste troviamo storiche imprese familiari come Costadoro, agenzie di consulenza finanziaria come Miss Market, parte del gruppo investimenti Azimut, ma anche aziende nel settore delle costruzioni come Cogefa e Codebó, nella logistica come il centro DLO2 di Amazon, ed anche nel digitale come, per esempio, la grande compagnia Spindox. Queste realtà, come si spera molte altre in futuro, riconoscono l'utilità e praticità del bicchiere riutilizzabile Spreeng: puó andare in lavastoviglie, è tascabile, è adatto per bevande calde e fredde e puó essere personalizzato a piacimento. Insomma, perfetto per rendere il proprio ufficio plastic free.
Un altro aspetto fondamentale che ha convinto queste aziende a compiere un passo in avanti verso il futuro è l'impatto tangibile che Spreeng permette loro di avere sul mondo: donando il 10% dell'accordo commerciale a cause di sostenibilità ambientale e sociale, Spreeng dà la possibilità ai propri clienti di attuare pratiche come piantare alberi e ripulire i mari dalla plastica. Esattamente come i loro nuovi bicchieri aziendali, l'impatto delle imprese non termina con l'acquisto ma si protrae nel tempo. I dipendenti aiutano l'ambiente e permettono alla propria azienda di risparmiare su tempi e costi come la pulizia di cestini e la fornitura ricorrente di bicchieri di plastica. Negli uffici con i bicchieri contemporanei Spreeng la realizzazione di progetti ed idee non segue piú il vecchio "bere, gettare, creare". Oggi i dipendenti affamati di caffè "bevono e creano".